SULMONA – Da un nuovo studio dell’economista Sulmonese Aldo Ronci, il complesso delle imprese abruzzesi, analizzato negli ultimi 8 anni, subisce una flessione di -1.503 unità e, in termini percentuali, decresce dell’1,16%, valore pari a tre volte la decrescita nazionale che è stata dello 0,41%.
A livello provinciale le variazioni sono state disomogenee L’unica a segnare un incremento è Pescara (+777), subisce la flessione più pesante Chieti (-1.435), registrano decrementi più lievi L’Aquila (-434) e Teramo (-411).
I 2/3 dei Comuni abruzzesi hanno subito un forte calo di imprese (superiore a 7 volte quello nazionale)
• Il 50% (153) sono montani
• Il 14% (42) sono non montani.
Le variazioni più significative delle imprese per attività economiche in Abruzzo rispetto alle variazioni nazionali sono:
• le costruzioni che decrescono con una densità doppia;
• le attività di alloggio e ristorazione che crescono appena la metà.